Facebook è un’invenzione che qualche anno fa sembrava poter rivoluzionare il mondo: tutti connessi ed “amici”. Da un certo punto di vista il mondo lo ha rivoluzionato ma sarebbe interessante sapere se in bene oppure in male. E non sta a me giudicare…
Ma… e dico solo ma… quando entro nelle amicizie di qualcuno che lascia aperte le “porte” virtuali e ti permette di spulciare nella privacy altrui senza essere per forza “amici” ti accorgi che decine e decine di persone sono assolutamente sole. Glielo leggi negli occhi. Le foto solitarie fatte con la webcam o con lo smartphone, che adesso si chiamano selfie, sono un pozzo di solitudine senza fine.
Sono foto che mi danno tristezza infinita. Cos’ l’uomo? Dove sta andando? Cosa cerca? Non di certo questo…. eppure sembra che si debba nascondere la verità di questo dramma umano ed esistenziale che coinvolge ed avvolge ormai milioni di persone. La solitudine.
Non si parla più alle persone, non ci si guarda più negli occhi ma poi si corre a caricare l’ultima foto triste fatta in un qualsiasi momento inutile della giornata. Per cosa? Per chi? Ma non è già questo un grido disperato dell’animo umano? Si cerca a tutti i costi di dire al mondo: “IO CI SONO!”. Ma poi? Chi ti risponde? Altri solitari digitali che come te inseriscono il vuoto esistenziale in un lungometraggio della vita che non ha capo né coda e neanche un copione.
Forse sarebbe ora che tutti noi spegnessimo un po’ di più il pc e/o lo smatphone e tornassimo a VIVERE! Ma come farlo capire ai giovani se i loro genitori sono i primi che preferiscono passare le ore ad inseguire il vuoto dietro ad uno schermo connesso invece che trascorrere quelle stesse ore a parlare con i loro figli?
Questo è il punto…. solitudine su solitudine. E solitudine ancora.
