Le apparizioni di Maria a Rue du Bac a Parigi
Caterina Labourè descrive il suo incontro con Maria a Rue du Bac.
“In quel momento ebbi l’emozione più dolce della mia vita. Tanto dolce che non riuscirei mai ad esprimerla. La Santissima Vergine mi spiegò in che modo avrei dovuto comportarmi davanti alla sofferenza e, indicando con la mano sinistra la base dell’altare, mi disse di andare sin là, prostrandomi, aprendo e versandovi il mio cuore, aggiungendo che, in quel luogo, avrei ricevuto tutte le consolazioni di cui avevo bisogno. Poi continuò: “Figlia mia, desidero incaricarti di una speciale missione; in questo luogo soffrirete molte amarezze, ma le supererete, sapendo che è per la gloria del Buon Dio. Molti vi contesteranno, ma voi riceverete la grazia. Non abbiate timore; dite tutto quello che passa per i vostri cuori, con semplicità e fiducia. Voi vedrete alcune cose e sarete ispirata nelle vostre preghiere. Riferite tutto a colui che è incaricato delle vostre anime, il vostro confessore.”
Chiesi allora alla Vergine Santissima, che mi spiegasse alcuni fatti che mi furono mostrati precedentemente. Ella mi rispose: “mia piccola, i tempi sono molto cattivi; molte disgrazie colpiranno la Francia; il trono sarà abbattuto, il mondo intero soffrirà inconvenienti di tutti i tipi. (La Santissima Vergine diceva tutto questo con una espressione molto triste). Avvicinatevi ai piedi di questo altare: qui vi saranno riversate delle grazie su tutte le persone che le solleciteranno, grandi e piccini. Giungerà il momento che il pericolo sarà molto grande, tutto sembrerà perduto. Ma io starò con voi, abbiate fiducia. Voi riconoscerete la mia presenza e avrete la protezione di Dio e di San Vincenzo sulle due comunità. (Nel dire ciò, la Santissima Vergine aveva gli occhi pieni di lacrime). Vi saranno vittime tra il clero di Parigi; il Monsignore Arcivescovo morirà (pronunciando queste parole le sue lacrime tornarono a scorrere). Bambina mia, la Croce sarà dileggiata, sarà gettata per terra e la Piaga del lato di Nostro Signore si aprirà nuovamente; le strade saranno inondate di sangue; il mondo intero cadrà nella tristezza e nell’afflizione.” (…)
Non saprei dire quanto tempo sono stata con la Santissima Vergine; tutto quello che so è che, dopo avermi parlato per molto tempo, se ne andò, sparendo come un’ombra che si dissipa.
Era il 27 novembre del 1830, sabato, vigilia della prima domenica d’Avvento. Alle undici e mezza di notte, mentre stavo meditando, in un profondo silenzio, ebbi la sensazione di udire, alla destra del santuario, qualcosa come il fruscio di una veste di seta.
Intravvidi, allora, la Vergine Santa vicino al quadro di San Giuseppe; era di statura media ed il viso era così bello che non riuscirei mai a descriverlo. Stava in piedi, indossava un vestito bianco come l’aurora, la cui forma è quella che noi chiamiamo “alla maniera della Vergine” e le maniche erano sciolte. La testa era coperta con un velo bianco che scendeva, da ogni lato, sino ai piedi. I capelli, divisi nel mezzo, le incorniciavano il viso e, sopra ad essi un delicato nastro ricamato. Il volto era scoperto e i piedi stavano posati su un globo, o meglio, sulla metà di un globo, quella che vidi. Le sue mani, posate all’altezza del petto, reggevano un altro globo, con naturalezza. Manteneva gli occhi rivolti al cielo ed il suo volto si illuminò nell’offrire il globo a Nostro Signore.
Improvvisamente le sue dita si ricoprirono di anelli e di pietre preziose bellissime… I raggi che si irradiavano da Loro, si riflettevano, spargendosi in tutte le direzioni, avvolgendola di un tale chiarore, che era impossibile vedere i suoi piedi, molto meno il vestito. Le pietre erano di diversa grandezza ed i raggi che emanavano, erano proporzionali alla grandezza delle pietre. Non saprei esprimere quello che sentivo, nè quello che appresi in così poco tempo.
Dato che stavo occupata a contemplarla, la Vergine Santissima abbassò gli occhi, fissandomi e ascoltai una voce che usciva dal fondo del cuore: “Questo globo che stai vedendo rappresenta il mondo intero e, in particolare, la Francia e, specialmente, ogni persona”..
La Santa Vergine aggiunse: Ecco il simbolo delle grazie che io riverso sulle persone che me le sollecitano, facendomi così comprendere quanto Maria è generosa con le persone che la pregano, fiduciose. In quel momento io c’ero e non c’ero… non so… ero troppo felice!
Si formò, allora, intorno alla Vergine Santissima, un quadro ovale, sul quale si potevano leggere, in caratteri d’oro, le seguenti parole: “Oh Maria concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a voi.” In seguito udì una voce che mi diceva: “Fate coniare una medaglia uguale a questa. Tutti coloro che la porteranno riceveranno grandi grazie. Le grazie saranno abbondanti per coloro che la porteranno fiduciosi.”Immediatamente mi sembrò che il quadro si muovesse e mi fu possibile vedere il rovescio della medaglia.; io ero inquieta, perché non capivo che cosa avrei dovuto collocarvi. Dopo molte preghiere, un giorno, mentre meditavo, ebbi l’impressione di udire una voce che diceva: la lettera “M” e i due cuori diranno il necessario. Il cuore a sinistra era circondato da spine; quello a destra, era trapassato da una spada. Erano i Sacri Cuori di Gesù e Maria.
Relazione di Santa Catarina Labouré,
Sulle apparizioni della Vergine Maria a Parigi, nell’anno 1830
